#2020 passat
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germancarssince1946 · 2 months ago
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2020 VW Passat Sedan
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ilpianistasultetto · 7 months ago
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Lo sapevo, era tutto scritto. Oggi, (quasi) tutti a dare la colpa al superbonus edilizio e ad altre decisioni passate (non sto qui a difendere nulla, sia chiaro) ma nessuno ricorda quanto succedeva nel 2020-2021. Un intero Paese chiuso per Covid. 60milioni di uccellini appena usciti da uova schiuse dentro il grande nido Italia nelle mani di mamma-rondine. Tutti ad aspettare la mamma con il vermetto tra il becco per prenderne un pezzetto ciascuno. Ricordo a tutti voi, che oggi applaudite chi punta il dito contro i governanti di allora, che avete percepito, se lavoratori dipendenti, fino a 20-25mila euro di cassa integrazione stando sul divano (seppur forzatamente). Ricordo a tutti voi, imprenditori, professionisti, artigiani e commercianti, il fiume di denaro dato dallo Stato; bonus, soldi a fondo perduto, soldi a tasso zero garantiti dallo Stato, aiuti per affitti di locali e capannoni, bonus energia e vacanze, dehors gratuiti per attivita' turistiche. In totale, abbiamo contratto debiti per 200miliardi e piu'. Oggi nessuno ricorda niente? Come se nulla fosse successo, tutti a scappare come topi addossando responsabilita' ad altri, al vicino di casa profittatore, al nullafacente o ai politici precedenti. Insomma, il conto non lo vuole pagare nessuno. Eh, lo sapevo..lo sapevo che andava a finire cosi, era tutto scritto. @ilpianistasultetto
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occhietti · 8 months ago
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Ci chiamano "Gli Anziani" o "Boomer".
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70.
Abbiamo studiato negli anni 60-70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci avventuriamo negli anni 80-90.
Ci stabilizziamo negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E stiamo andando fermamente oltre il 2020.
A quanto pare abbiamo vissuto otto decenni diversi... DUE secoli diversi... DUE millenni diversi...
Siamo passati dal telefono con un operatore per chiamate interurbane alle videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle slide a YouTube, dai dischi in vinile alla musica online, dalle lettere scritte a mano alla mail e Whats App. Dalle partite in diretta radio, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD. Siamo andati al Video store e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, floppy disk e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini per tutta la nostra infanzia e poi pantaloni lunghi, Oxford, razzi, completi conchiglie e blue jeans.
Abbiamo schivato paralisi infantile, meningite, poliomielite, tubercolosi, influenza suina e ora COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettriche.
Sì, ne abbiamo passate tante
ma che bella vita che abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in quel mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Abbiamo tipo "Visto tutto"! La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di ogni altra in ogni dimensione della vita. È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "cambiamento".
Un grande applauso a tutti i componenti di una generazione davvero speciale, che sarà UNICA!
- Autore sconosciuto
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marquise-justine-de-sade · 9 months ago
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Ci chiamano "Gli Anziani"
Siamo nati negli anni 60 e 70.
Siamo cresciuti negli anni 70 e 80.
Abbiamo studiato negli anni 70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci siamo avventurati negli anni 80-90.
Ci siamo stabilizzati negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi nel 2010.
E andiamo saldamente oltre il 2020.
Sembra che viviamo diversi decenni...
DUE secoli diversi...
DUE millenni separati...
Siamo passati dal telefono con un operatore di chiamate a lunga distanza a videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dischi in vinile alla musica online, lettere scritte a mano a e-mail e WhatsApp.
Dalla radio giochi in diretta, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD.
Sono andato al negozio di videocassette e ora guardo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischetti e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Indossiamo pantaloncini per tutta l'infanzia e poi pantaloni, Oxford, razzi, gusci completi e jeans blu.
Abbiamo evitato la paralisi infantile, la meningite, la polio, la tubercolosi, l'influenza suina e ora il COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.
Sì, ne abbiamo passate tante, ma che vita abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in questo mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analoga e adulta digitale.
Abbiamo tipo "Ho visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di chiunque altro in tutte le dimensioni della vita.
È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO. "
Un grande applauso a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA!
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raffaeleitlodeo · 1 year ago
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La controrivoluzione delle élite di cui non ci siamo accorti: intervista a Marco D’Eramo - L'indipendente on line
Fisico, poi studente di sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, giornalista di Paese Sera, Mondoperaio e poi per lungo tempo de il manifesto. Marco D’Eramo ha di recente pubblicato il saggio Dominio, la guerra invisibile contro i sudditi (ed. Feltrinelli, 2020), un libro prezioso che, con uno stile agevole per tutti e dovizia di fonti, spiega come l’Occidente nell’ultimo mezzo secolo sia stato investito di una sorta di rivoluzione al contrario, della quale quasi nessuno si è accorto: quella lanciata dai dominanti contro i dominati. Una guerra che, almeno al momento, le élite stanno stravincendo e che si è mossa innanzitutto sul piano della battaglia delle idee per (ri)conquistare l’egemonia culturale e quindi le categorie del discorso collettivo. Una chiacchierata preziosa, che permette di svelare il neoliberismo per quello che è, ovvero un’ideologia che, in quanto tale, si muove attorno a parole e concetti chiave arbitrari ma che ormai abbiamo assimilato al punto di darli per scontati, ma che ��� una volta conosciuti – possono essere messi in discussione.
Ci parli di questa rivoluzione dei potenti contro il popolo, cosa è successo?
Nella storia i potenti hanno sempre fatto guerra ai sudditi, se no non sarebbero rimasti potenti, questo è normale. Il fatto è che raramente i sudditi hanno messo paura ai potenti: è successo nel 490 a.C., quando la plebe di Roma si ritirò sull’Aventino e ottenne i tribuni della plebe. Poi, per oltre duemila anni, ogni volta che i sudditi hanno cercato di ottenere qualcosa di meglio sono stati brutalmente sconfitti. Solo verso il 1650 inizia l’era delle rivoluzioni, che dura circa tre secoli, dalla decapitazione di re Carlo I d’Inghilterra fino alla rivoluzione iraniana, passando per quella francese e quelle socialiste. Da cinquant’anni non si verificano nuove rivoluzioni.
E poi cosa è successo?
Con la seconda guerra mondiale le élite hanno fatto una sorta di patto con i popoli: voi andate in guerra, noi vi garantiamo in cambio maggiori diritti sul lavoro, pensione, cure, eccetera. Dopo la guerra il potere dei subalterni è continuato a crescere, anche in Italia si sono ottenute conquiste grandiose come lo statuto dei Lavoratori, il Servizio Sanitario Nazionale ed altro. A un certo punto, le idee dei subordinati erano divenute talmente forti da contagiare le fasce vicine ai potenti: nascono organizzazioni come Medicina Democratica tra i medici, Magistratura Democratica tra i magistrati, addirittura Farnesina Democratica tra gli ambasciatori. In Italia come in tutto l’Occidente le élite hanno cominciato ad avere paura e sono passate alla controffensiva.
In che modo?
Hanno lanciato una sorta di controguerriglia ideologica. Hanno studiato Gramsci anche loro e hanno agito per riprendere l’egemonia sul piano delle idee. Partendo dai luoghi dove le idee si generano, ovvero le università. A partire dal Midwest americano, una serie di imprenditori ha cominciato a utilizzare fondazioni per finanziare pensatori, università, convegni, pubblicazioni di libri. Un rapporto del 1971 della Camera di Commercio americana lo scrive chiaramente: “bisogna riprendere il controllo e la cosa fondamentale è innanzitutto il controllo sulle università”. Da imprenditori, hanno trattato le idee come una merce da produrre e vendere: c’è la materia prima, il prodotto confezionato e la distribuzione. Il primo passo è riprendere il controllo delle università dove la materia prima, ovvero le idee, si producono; per il confezionamento si fondano invece i think tank, ovvero i centri studi dove le idee vengono digerite e confezionate in termini comprensibili e affascinanti per i consumatori finali, ai quali saranno distribuiti attraverso giornali, televisioni, scuole secondarie e così via. La guerra si è combattuta sui tre campi della diffusione delle idee, e l’hanno stravinta.
Quali sono le idee delle élite che sono divenute dominanti grazie a questa guerra per l’egemonia?
La guerra dall’alto è stata vinta a tal punto che non usiamo più le nostre parole. Ad esempio, la parola “classe” è diventata una parolaccia indicibile. Eppure Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi del mondo, lo ha detto chiaramente: «certo che c’è stata la guerra di classe, e l’abbiamo vinta noi». O come la parola “ideologia”, anche quella una parolaccia indicibile. E allo stesso tempo tutte le parole chiave del sistema di valori neoliberista hanno conquistato il nostro mondo. Ma, innanzitutto, le élite sono riuscite a generare una sorta di rivoluzione antropologica, un nuovo tipo di uomo: l’homo economicous. Spesso si definisce il neoliberismo semplicemente come una versione estrema del capitalismo, ma non è così: tra la teoria liberale classica e quella neoliberista ci sono due concezioni dell’uomo radicalmente differenti. Se nel liberalismo classico l’uomo mitico è il commerciante e l’ideale di commercio è il baratto che si genera tra due individui liberi che si scambiano beni, nel neoliberismo l’uomo ideale diventa l’imprenditore e il mito fondatore è quello della competizione, dove per definizione uno vince e l’altro soccombe.
Quindi rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto siamo diventati un’altra specie umana senza accorgercene?
L’idea che ogni individuo è un imprenditore genera una serie di conseguenze enormi. La precondizioni per poter avviare un’impresa è avere qualcosa da investire, e se non ho capitali cosa investo? A questa domanda un neoliberista risponde: «il tuo capitale umano». Questa è una cosa interessantissima perché cambia tutte le nozioni precedenti. Intanto non vale l’idea del rapporto di lavoro come lo conoscevamo: non esiste più un imprenditore e un operaio, ma due capitalisti, dei quali uno investe denaro e l’altro capitale umano. Non c’è nulla da rivendicare collettivamente: lo sfruttamento scompare, dal momento che è un rapporto tra capitalisti. Portando il ragionamento alle estreme conseguenze, nella logica dominante, un migrante che affoga cercando di arrivare a Lampedusa diventa un imprenditore di sé stesso fallito, perché ha sbagliato investimento. Se ci si riflette bene, la forma sociale che meglio rispecchia questa idea del capitale umano non è il liberalismo ma lo schiavismo, perché è lì che l’uomo è letteralmente un capitale che si può comprare e vendere. Quindi non credo sia errato dire che, in verità, il mito originario (e mai confessato) del neoliberismo non è il baratto ma lo schiavismo. Il grande successo che hanno avuto i neoliberisti è di farci interiorizzare quest’immagine di noi stessi. È una rivoluzione culturale che ha conquistato anche il modo dei servizi pubblici. Per esempio le unità sanitarie locali sono diventate le aziende sanitarie locali. Nelle scuole e nelle università il successo e l’insuccesso si misurano in crediti ottenuti o mancanti, come fossero istituti bancari. E per andarci, all’università, è sempre più diffusa la necessità di chiedere prestiti alle banche. Poi, una volta che hai preso il prestito, dovrai comportarti come un’impresa che ha investito, che deve ammortizzare l’investimento e avere profitti tali da non diventare insolvente. Il sistema ci ha messo nella situazione di comportarci e di vivere come imprenditori.
Ritiene che l’ideologia neoliberista abbia definitivamente vinto la propria guerra o c’è una soluzione?
Le guerre delle idee non finiscono mai, sembra che finiscano, ma non è così. Se ci pensiamo, l’ideologia liberista è molto strana, nel senso che tutte le grandi ideologie della storia offrivano al mondo una speranza di futuro migliore: le religioni ci promettevano un aldilà di pace e felicità, il socialismo una società del futuro meravigliosa, il liberalismo l’idea di un costante miglioramento delle condizioni di vita materiali. Il neoliberismo, invece, non promette nulla ed anzi ha del tutto rimosso l’idea di futuro: è un’ideologia della cedola trimestrale, incapace di ogni tipo di visione. Questo è il suo punto debole, la prima idea che saprà ridare al mondo un sogno di futuro lo spazzerà via. Ma non saranno né i partiti né i sindacati a farlo, sono istituzioni che avevano senso nel mondo precedente, basato sulle fabbriche, nella società dell’isolamento e della sorveglianza a distanza sono inerti.
Così ad occhio non sembra esserci una soluzione molto vicina…
Invece le cose possono cambiare rapidamente, molto più velocemente di quanto pensiamo. Prendiamo la globalizzazione: fino a pochi anni fa tutti erano convinti della sua irreversibilità, che il mondo sarebbe diventato un grande e unico villaggio forgiato dal sogno americano. E invece, da otto anni stiamo assistendo a una rapida e sistematica de-globalizzazione. Prima la Brexit, poi l’elezione di Trump, poi il Covid-19, poi la rottura con la Russia e il disaccoppiamento con l’economia cinese. Parlare oggi di globalizzazione nei termini in cui i suoi teorici ne parlavano solo vent’anni fa sembrerebbe del tutto ridicolo, può essere che tra vent’anni lo sarà anche l’ideologia neoliberista.
Intanto chi è interessato a cambiare le cose cosa dovrebbe fare?
Occorre rimboccarsi le maniche e fare quello che facevano i militanti alla fine dell’Ottocento, ovvero alfabetizzare politicamente le persone. Una delle grandi manovre in questa guerra culturale lanciata dal neoliberismo è stata quella di ricreare un analfabetismo politico di massa, facendoci ritornare plebe. Quindi è da qui che si parte. E poi bisogna credere nel conflitto, progettarlo, parteciparvi. Il conflitto è la cosa più importante. Lo diceva già Machiavelli: le buone leggi nascono dai tumulti. Tutte le buone riforme che sono state fatte, anche in Italia, non sono mai venute dal palazzo. Il Parlamento ha tutt’al più approvato istanze nate nelle strade, nei luoghi di lavoro, nelle piazze. Lo Statuto dei Lavoratori non è stato fatto dal Parlamento per volontà della politica, ma a seguito della grande pressione esterna fatta dai movimenti, cioè dalla gente che si mette insieme. Quindi la prima cosa è capire che il conflitto è una cosa buona. La società deve essere conflittuale perché gli interessi dei potenti non coincidono con quelli del popolo. Già Aristotele lo diceva benissimo: i dominati si ribellano perché non sono abbastanza eguali e i dominanti si rivoltano perché sono troppo eguali. Questa è la verità.
[di Andrea Legni]
https://www.lindipendente.online/2023/11/01/la-controrivoluzione-delle-elite-di-cui-non-ci-siamo-accorti-intervista-a-marco-deramo/?fbclid=IwAR0J1ttaujW9lXdoC3r4k5Jm46v3rQM_NMampT4Sd_Q-FX4D-7TFWKXhn3c
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moonyvali · 2 years ago
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LA MALATTIA TERMINALE
"Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.
Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.
C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.
A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.
Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.
Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).
La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.
C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.
Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto resisteranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto."
Andrea Zhok
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thedozen · 4 months ago
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12 фактов об Анжелике Флай
Сегодня, 12 августа, день рождения Невероятной Троицы. В честь этого мы решили поделиться с вами некоторыми фактами о них. Теперь настала очередь Анжелики Флай, самой мечтательной девчули Дюжины.
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1. 12 августа 1996 года в Лондоне, Англия у женатой пары, состоящей из коренной англичанки Рут Флай и русского мигранта Василия Горбачёва, родилась дочь. Её назвали Анжелика Лав Флай.
2. Анжелика обнаружила свои способности в 4 года. В тот день девочке было очень страшно из-за агрессивного поведения пьяного отца и из-за неизвестной судьбы мамы, ведь Энжи заставили закрыться в своей спальне и сидеть там одной. Мучаясь от ужаса и мечтая о мире, малышка Анжелика создала в своей комнатке небольшой ураганчик. Сначала это напугало её, а потом на смену страха пришло любопытство. «Это из-за меня? Это я сделала?» — задалась вопросом Энжи. Проверив свои догадки и убедившись в них, девочка начала изучать, что же она ещё может. Свои способности Анжелика стала использовать как средство успокоения и практически как игрушку. Повзрослев, Энжи не прекратила забавляться со своей Стихией. Можно сказать, что она по-детски относится к своему дару.
3. Анжелика всегда была очень пугливой. Количество вещей, которых она боится трудно сосчитать. Например, в списке страхов Энжи находятся следующие пункты: смерть близких, призраки, дух отца, возможность того, что отец на самом деле жив, пьяные мужчины, насилие, поезда, теракты, естественные водоёмы, большие собаки с жуткими мордами, членистоногие, огонь, уколы, больницы, медицинские вмешательства, беременность, опоздать куда-то, опозориться, некоторые птицы, большие машины, слепота и т.д.
4. Анжелика склонна к тревожному и депрессивному расстройствам. Чтобы хоть как-то справиться с бесконечными переживаниями, она выполняет различные ритуалы. Например, Энжи иногда впивается ногтями в ладони или сильно царапает и щипает себя, пытаясь таким способом заглушить эмоциональные страдания физической болью. Ну а чтобы просто немного успокоиться, Анжелика создаёт мини-ураганчики из бумажек, записок, писем, открыток.
5. Анжелика частенько отдыхает с мамой и с семьёй тёти в Кардиффе, Уэльс. Туда ещё до рождения Энжи переехали её бабуля и дедуля, когда мужчина получил в наследство от мачехи дом. Анжелике нравится бывать там, хоть ей и приходится добираться от Лондона в Кардифф и обратно на поезде.
6. У бабули и дедули Анжелики есть традиция, которую девушка предложила соблюдать Дюжине во время их совместного проживания в 2020 году. Суть состоит в том, чтобы оставлять на холодильнике небольшие послания для своих домочадцев. Хоть Энжи очень нравится эта традиция, но она не особо хочет её внедрять в свою жизнь с Честером Кейпой. Дело в том, что парень Анжелики пишет некоторые слова с ошибками, либо на американский манер, что порой раздражает Энжи.
7. Анжелику можно назвать поклонницей Королевской семьи Великобритании. Энжи следит за монаршими особами в соцсетях и почти всегда читает о них новости. Она даже видела их вживую несколько раз. Но по-настоящему Анжелике нравилась только Елизавета II, поэтому смерть Королевы стала действительно печальным событием для Энжи.
8. Анжелика получила водительские права в 18 лет и является первой и пока единственной женщиной в своей семье, кто водит автомобиль. На данный момент Энжи владеет голубой машиной марки Volkswagen Passat B8.
9. Анжелика от Природы шатенка. Её вполне устраивает её цвет волос, но Энжи всегда было интересно перекраситься в блондинку. 1 июня 2020 года она смогла осуществить свою мечту, несмотря на карантин, связанный с пандемией коронавируса. В 2022 году Анжелика перестала краситься, тем самым снова став шатенкой.
10. В начале августа 2022 года Анжелика заразилась Covid-19. Хоть болезнь протекала в относительно лёгкой форме, но без последствий всё равно не обошлось. Из-за коронавируса Энжи начала чувствовать отвращение к мясу и в итоге стала вегетарианкой. Анжелика нисколько ��е жалеет об изменениях в питании, но страдает из-за того, что у её мамы появился ещё один пунктик, который она не принимает в своей дочери.
11. Анжелика с детства задумывалась о своей смерти и о суициде. Она неоднократно продумывала план того, как убьёт себя. Но лишь 31 мая 2023 года Энжи осуществила попытку самоубийства. В тот период Анжелика чувствовала себя лишённой надежды на счастье: парень бросил и стал грубо относиться к ней, новая работа перестала приносить удовольствие и только отнимала силы, мама убеждала не увольняться и не хотела понимать страданий дочери, да ещё и с одной из подруг были трудности в отношениях. Переживания из-за всего этого были такими сильными, что Энжи решила умереть, отравив себя угарным газом в гараже. К счастью, мать девушки вовремя обнаружила её и вызвала скорую.
12. Анжелика никогда не хотела иметь детей и, как было упомянуто ранее, боится забеременеть. Долгое время ей приходилось сначала принимать противозачаточные таблетки, а затем использовать специальный пластырь. Оба метода не устраивали Энжи, поэтому она мечтала когда-нибудь преодолеть боязнь больниц и медицинских манипуляций, чтобы сделать стерилизацию. Наконец, благодаря своему другу Аарону Мисту Анжелика решилась на операцию по перевязке маточных труб, которая успешно прошла 22 июня 2023 года.
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colorfulprincewombat · 11 months ago
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Noi Boomer
"Molti sono morti, e quelli che sono ancora qui vengono chiamati ""gli anziani. ""
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70
Abbiamo studiato negli anni 60-70-80.
Eravamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati o no e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Avventure negli anni 80-90.
Ci stiamo ambientando negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E andiamo forte fino al 2020 e oltre.
A quanto pare abbiamo attraversato OTTO decenni diversi...
DUE secoli diversi...
DUE millennial diversi...
Siamo passati dal telefono con l'operatore per chiamate interurbane, cabine a pagamento, videochiamate in tutto il mondo.
Siamo passati dalle slide a YouTube, dai vinili alla musica online, dalle lettere scritte a mano alle mail e Whats App.
Giochi in diretta radio, TV in bianco e nero, TV a colori, poi TV 3D HD.
Siamo andati al videonoleggio e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischi e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini per tutta la nostra infanzia, poi pantaloni, pantaloni ep o minigonne, Oxford, Clarks, sciarpe palestinesi, tute e jeans blu.
Abbiamo evitato paralisi infantile, meningite, poliomielite, tubercolosi, influenza suina e ora COVID-19.
Abbiamo fatto pattinaggio a rotelle, pattinaggio a rotelle, triciclo, bicicletta, motorino, benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrico.
Abbiamo giocato con i piccoli
cavalli e dama, struzzi e biglie, soglia 1000 e monopoli, ora c'è Candy Crush sui nostri smartphone
E leggiamo... molto
E la religione dei nostri compagni di scuola non era una materia...
Bevevamo acqua di rubinetto e limonata in bottiglie di vetro, e le verdure nel nostro piatto erano sempre fresche, oggi ci arrivano i pasti a domicilio
Sì, ne abbiamo passate tante ma che bella vita che abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "ex-annuali"; persone nate in questo mondo anni '50, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Dovremmo aggiungere la Rivoluzione Biologica a cui abbiamo assistito. Nel 1960, la biologia era molto descrittiva. Abbiamo assistito all'evento della Biologia Molecolare: scoperte le molecole della Vita: DNA, RNA ecc. Quando vedi tutto quello che ne è uscito: terapia genica, impronte genetiche, e altri i progressi sono considerevoli.
Abbiamo tipo "visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di ogni altra in ogni dimensione della vita.
Questa è la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO".
Un grande augurio a tutti i componenti di una generazione davvero speciale, che sarà UNICA.. "
Ph.Woodstock 1969
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arhalternativo · 9 months ago
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"Molti sono morti, e quelli che sono ancora qui vengono chiamati ""gli anziani. ""
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70
Abbiamo studiato negli anni 60-70-80.
Eravamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati o no e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Avventure negli anni 80-90.
Ci stiamo ambientando negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E andiamo forte fino al 2020 e oltre.
A quanto pare abbiamo attraversato OTTO decenni diversi...
DUE secoli diversi...
DUE millennial diversi...
Siamo passati dal telefono con l'operatore per chiamate interurbane, cabine a pagamento, videochiamate in tutto il mondo.
Siamo passati dalle slide a YouTube, dai vinili alla musica online, dalle lettere scritte a mano alle mail e Whats App.
Giochi in diretta radio, TV in bianco e nero, TV a colori, poi TV 3D HD.
Siamo andati al videonoleggio e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischi e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini per tutta la nostra infanzia, poi pantaloni, pantaloni ep o minigonne, Oxford, Clarks, sciarpe palestinesi, tute e jeans blu.
Abbiamo evitato paralisi infantile, meningite, poliomielite, tubercolosi, influenza suina e ora COVID-19.
Abbiamo fatto pattinaggio a rotelle, pattinaggio a rotelle, triciclo, bicicletta, motorino, benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrico.
Abbiamo giocato con i piccoli
cavalli e dama, struzzi e biglie, soglia 1000 e monopoli, ora c'è Candy Crush sui nostri smartphone
E leggiamo... molto
E la religione dei nostri compagni di scuola non era una materia...
Bevevamo acqua di rubinetto e limonata in bottiglie di vetro, e le verdure nel nostro piatto erano sempre fresche, oggi ci arrivano i pasti a domicilio
Sì, ne abbiamo passate tante ma che bella vita che abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "ex-annuali"; persone nate in questo mondo anni '50, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Dovremmo aggiungere la Rivoluzione Biologica a cui abbiamo assistito. Nel 1960, la biologia era molto descrittiva. Abbiamo assistito all'evento della Biologia Molecolare: scoperte le molecole della Vita: DNA, RNA ecc. Quando vedi tutto quello che ne è uscito: terapia genica, impronte genetiche, e altri i progressi sono considerevoli.
Abbiamo tipo "visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di ogni altra in ogni dimensione della vita.
Questa è la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO".
Un grande augurio a tutti i componenti di una generazione davvero speciale, che sarà UNICA.. "
In gran parte ispirato da un autore sconosciuto
Woodstock 1969
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erosthanatos71 · 9 months ago
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Ci chiamano "Gli Anziani"
Siamo nati negli anni 50 - 60 e 70.
Siamo cresciuti negli anni 70 e 80.
Abbiamo studiato negli anni 70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci siamo avventurati negli anni 80-90.
Ci siamo stabilizzati negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi nel 2010.
E andiamo saldamente oltre il 2020.
Sembra che viviamo diversi decenni...
DUE secoli diversi...
DUE millenni separati...
Siamo passati dal telefono con un operatore di chiamate a lunga distanza a videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dischi in vinile alla musica online, lettere scritte a mano a e-mail e WhatsApp.
Dalla radio giochi in diretta, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD.
Sono andato al negozio di videocassette e ora guardo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischetti e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Indossiamo pantaloncini per tutta l'infanzia e poi pantaloni, Oxford, razzi, gusci completi e jeans blu.
Abbiamo evitato la paralisi infantile, la meningite, la polio, la tubercolosi, l'influenza suina e ora il COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.
Sì, ne abbiamo passate tante, ma che vita abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in questo mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analoga e adulta digitale.
Abbiamo tipo "Ho visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di chiunque altro in tutte le dimensioni della vita.
È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO. "
Un grande applauso a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA!
#generazioneX #Boomer #GenX
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germancarssince1946 · 2 months ago
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2020 VW Passat Variant
My tumblr-blogs:
www.tumblr.com/germancarssince1946 & www.tumblr.com/frenchcarssince1946 & www.tumblr.com/englishcarssince1946 & www.tumblr.com/italiancarssince1946 & www.tumblr.com/japanesecarssince1947 & www.tumblr.com/uscarssince1935
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gaysessuale · 2 years ago
Note
Questa è una domanda e non un attacco, te lo chiedo tranquillamente: ma i colartino per te sono una ship (passa il termine) o c'è qualche motivo per cui ti piacciono? Nessun attacco, ripeto, solo curiosità.
hello beloved my beloved!! prima cosa: non l'avrei presa come attacco mi fa un sacco piacere parlare di queste cose, ma ti ringrazio per aver specificato!!!!
seconda cosa ovviamente quello che vedete su questo fantastico e magico sito è tipo un centocinquantesimo di quello che penso di loro, diciamo che qui è tutto uno scherzo e un memotto, si fa per ridere qua sopra djlsajdkl ma no certo certo tengo ad entrambi, molto specialmente a lorenzo, artisticamente parlando, per motivi legati sia al fatto che mi piace il suo modo di scrivere e suonare, sia perché io e il CD di Egomostro ne abbiamo passate un po' insieme (sono un nostalgico, mi perdonerai)
e,,,, e mi sembra corretto specificare che non li """shippo""" sul serio, cioè, irl, davvero, per quanto sia tutto divertente è seriamente un meme, non prendetemi sul serio vi supplico
ora però se hai voglia, car* anon, sorbisci tutta la storia della mia vita qui sotto
ti dirò, ho cominciato ad ascoltare colapesce quado è uscito Egomostro, stavo facendo """spesa"""" su torrent di roba da mettermi nel cellulare da ascoltare, c'erano tipo le nuove uscite/nuovi post (fai che era il forum TnTVillage o qualcosa del genere, ecco) e l'ho scaricato, l'ho lasciato nel computer e niente, è rimasto lì sul cellulare per un po', completamente inascoltato
fast forward a qualche mese dopo, ricordo che faceva un sacco di caldo e avevo smesso di prendere alcune medicine, ero sdraiato sul mio letto sopra le lenzuola ed è partita Sottocoperta, credo di aver provato qualcosa, non ti so dire cosa, però quel qualcosa era abbastanza forte da lasciare un impatto sul me di 18 anni. a posteriori ti dico, ha senso, ero piccolo e un sacco spaventato di tutto quello che mi stava accadendo attorno e ti dirò in quel CD ho trovato un po' di pace e di comprensione
esce infedele due anni dopo, ascolto infedele, litigo con mia madre di andare a vederlo all'alcatraz, mia madre risponde (cito testuali parole) "ma non lo conosce nessuno, sarà vuoto, poi vai lì e ti rubano" (gente che paga il biglietto per rubarmi??) e niente, rimango triste a casa a guardarmi i video dei concerti su youtube, intravedo dimartino in qualche video, ma non sapevo che sarebbe stato uno strumentopolo misterioso per dopo
ayways continuo a consumare la sua musica, mi prendo i CD legalmente, ho un video di me briciolino diciannovenne che suona sottocoperta alla chitarra, ho il cd infedele scardinato perché lo aprivo e lo chiudevo troppo spesso tanto lo ascoltavo, un meraviglioso declino tutto macerato... diciamo che lo seguo come artista in maniera abbastanza affezionata e la sua musica ha sicuramente aiutato in qualche modo la mia labile psiche durante l'ultimo periodo, quello più faticoso, di relazione con la mia ex storica (sette anni di sofferenze, modestamente)
consumo infedele, consumo egomostro e,,, niente, passo a spotify, nel mio spotify wrapped del 2019 c'è ancora una reminiscenza di qualche traccia di Egomostro (Maledetti Italiani, credo), nel 2020 compare Satellite e Totale, ma comunque per un motivo o per l'altro li perdo molto di vista fino al 2021 quando tra le indiscrezioni sanremesi mi compare 'colapesce' e io mi precipito qui a dire 'rega ma in che senso colapesce' e,,, e niente, poi escono i nomi dei due best padri di sempre, vado a vedere che ha fatto il Lollo durante la mia assenza e vedo i Mortali
dai mortali si passa alle interviste, mi affeziono anche alla loro persona pubblica, (perché la relazione parasociale ce l'ho solo con Valerio Lundini ma quella è un'altra storia) continuo spizzandomi la musica di dimartino, velocizziamo la trama e arriviamo a ora, che siamo qui a fare i meme insieme a Beppe Vessicchio
tutto questo per dire che per quanto sia un sacco divertente scherzare e scrivere cose divertenti e augurare grandi scopate, tengo davvero molto a Colapesce in quanto artista e sicuramente la sua musica ha impattato sul mio lobo frontale non ancora pienamente formato, devo a quei testi sicuramente una piccola parte di crescita personale
in più, già che ci sono, io ho Un Ossessione per l'archiviazione, tutto quello che ha il mio minimo interesse, dalle vicissitudini della seconda repubblica italiana a sanremo, ha uno spazio sul mio cloud, quindi non sono speciali ad avere l'archivio tsè tsè, sono solo uno tra i tanti argomenti del mio cloud
e sì mi piacciono, mi piace la loro musica, mi piace specialmente il testo delle loro canzoni, sono una persona che ha purtroppo studiato musica e riconosco anche la loro bravura a livello di composizione, insomma, ho affetto per entrambe le discografie e, per quanto riguarda Colapesce, ho anche un affetto legato a tutto il tempo che ho passato da più piccolo ad ascoltarlo
se sei arrivat fino a qui complimenti che voglia
ciao spero sia stata una risposta esaustiva e anche un po' smielata
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mysteriis-moon666 · 24 days ago
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SOUTHSIDE OF HELL
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Report de concert de Phil Campbell and the Bastard Sons et Accept, le 28/10/2024 à la salle du Bikini à Toulouse.
Nous arrivons à la capitale d’Occitanie avec un casting digne d'Océan Eleven et expendable réuni, mais de la montagne noire, le 81 possee crew Panteroaw sheuuuuuuuu !
Au programme du soir du rock’n’heavy metAl ! Pour le lever de rideau c’est Phil Campbell and the Bastard Sons, groupe de rock gallois fondé en 2016 par Phil Campbell après le décès en 2015 de Lemmy (leader de Motörhead) dont il en fut le guitariste.
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Rompre avec une figure tutélaire c’est ainsi que Sigmund Freud affirmait que chacun doit "tuer leur père" pour entrer dans le processus de croissance et d'autonomisation. Est-ce bien nécessaire ? Car pour Phil Campbell and the Bastard Sons le constat premier est que les fils Campbell n’ont toujours pas tué le père (Phil) et force est de constater que le père n’a toujours pas tué le dieu (Lemmy), et que cela convient et arrange tout le monde dans le public.
J’avais vraiment bien apprécié l’opus « We're the Bastards » de 2020 et le chant de Neil Starr (2016–2021) tout en granulométrie rock US. C’est par ce titre que le concert débute dans un feu de lancement de fusée Ariane. Il fallait bien tenir ce fil parce que les Gallois n’étaient pas venus écosser des haricots verts et le public bouffer un potage au poireau. Avec son mélange de fioul rouge façon stoner, de vidange rock graisseux et lustrage glam, le concert fluidifie une diversité musicale et propre aux fondamentaux du rock’n’roll. Clairement dans l’axe bluesy rawk’n’roll pur-sang, Phil Campbell ferraille avec doigté des solos à la wha-wha que Kirk Hammet ne parvient toujours pas à maintenir avec la même efficience et qualité d’exécution. Il est clair que les fistons du clan Campbell bâtissent l’ossature du tonneau pour le vieux chêne Phil. La rythmique cercle le tonneau et l’arrosage des riffs évite la fissuration et une bonne étanchéité. Le père est mis en valeur même si l’on sent la passation et la mise en orbite de la fratrie pour le legs auprès du public, notamment du guitariste Todd pour des solis endiablés.
Le chant c’est un peu la partie commerciale pour vendre le clan Campbell, et le chanteur Joel Peters depuis 2021 dans le groupe a davantage de punch, de cool que son prédécesseur, ses nombreuses qualités vocales apportent une variation aux plaisirs qu’offre l'album "Kings of the Asylum » (2023) tout en éclectisme räwk’n’roll, et avec les anciens titres il offre une belle dégustation de son panel. On sent un chanteur serein, pas le genre à vérifier trois fois qu’il a bien éteint la gazinière. Visuellement il a le cool du Dude du film The Big Lebowski.
Les dragons rouges nous balanceront 2 titres « Schizophrenia” et « Strike the Match” du dernier album “Kings Of The Asylum” de 2023, et "Freak Show” et “ High Rule” comme titre de leur premier long format en 2018 « The Age of Absurdity ». Côté covers de Motörhead, nous aurons droit à « Going to Brazil », « Born to Raise Hell », « Ace of Spades », et le concert se terminera dans ce baiser de braise qu’est « Killed by Death ».
Dans un grand craquement bleu océanique les Gallois nous filent leur fish&chips, et Phil connaît les ficelles du métier, il nous force à regarder là où le magicien le souhaite. Car à première vue c’est un concert basique de rock’n’roll, mais le spectacle est noyé dans une mise en scène faisant la part belle à l’interaction avec le public. Par exemple en coupant la salle en deux moitié pour lui faire reprendre « Born to Raise Hell » à qui le gueulera le plus fort, si l’atmosphère est rock’n’roll, l’état d’esprit est punk aussi, le chanteur nous fait dire au bassiste (Tyla Campbell) d’aller se faire enculer en anglais pour la ligne de basse d’intro de « Ace of Spades » comme rampe de lancement, ahahah !
Un concert bien cool au final, tel un mirage dans l’opulence des groupes et des mélanges de styles contemporain, où Phil Campbell and the Bastard Sons nous a aspiré dans ses cavernes sombres et l'ondulation de son rock’n’roll invincible.
« Tout ce qui est néo-quelque chose, c'est forcément de la merde. » Lemmy Kilmister
SET LIST
We're the Bastards de “We're the Bastards”
Freak Show de “The Age Of Absurdity”
Going to Brazil (Motörhead cover)
Schizophrenia de “Kings Of The Asylum”
High Rule de “The Age Of Absurdity”
Born to Raise Hell (Motörhead cover)
Straight Up (Phil Campbell song)
Ace of Spades (Motörhead cover)
Strike the Match de “Kings Of The Asylum”
Killed by Death (Motörhead cover)
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***********************************************************************
Laisser une trace discographique est une chose, laisser son empreinte dans le temps en est une autre.
Accept a poussé dans le fer des 80’s, avancé dans les décombres fumants des 90’s en pataugeant dans le grunge/metal alternatif/ FM, puis est revenu par la porte de la nostalgie en 2005 dans les grands festivals. Il a trouvé avec le chanteur Mark Tornillo de quoi refaire battre à nouveau le ‘’cœur de metal’’(Metal Heart). Parce que l'on ne peut pas rebrousser chemin, et qu'il est impossible de revenir en arrière, jamais, Accept avance depuis avec de nouveaux albums, et comme tous les groupes il sait enlever des couches d’histoires jusqu’à atteindre l’histoire qui nous concerne tous, et que l’on ne peut plus réduire sans l’endommager. Ce groupe est passé du statut culte à ringard, en étant moulé comme un skieur en monoski à pantalon à fuseau des 80’s tout de cuir vêtu.
((Ndlr : Le gars en monoski c’était un gars qui écoutait Dream Theater, Queensrÿche, King Crimson, Rush, Yes, Genesis, Pink Floyd, Soft Machine, Jethro Tull, Tangerine Dream, Camel, Gong, Triangle, Magma, Univers Zéro, Art Zoyd, et du heavy metAl.))
Nous sommes un minéral dans un monde de pierre, et Accept fait avec le fer de sa musique incisive de l’acier trempé. Nous attendions les grands cris de la bestialité véritable rugir dans l’anathème des noirs secrets…que dès le premier titre extrait de leur dernier album mon voisin s’époumonait le larynx avec dans le sang de quoi remplir une cuve de picrate de 500L.
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Sur scène ils sont 6, avec un batteur, un bassiste, un chanteur et 3 fines lames de guitaristes, et la première sensation qui se confirme ardemment tout le long du concert c’est que les guitaristes sont en première ligne, sous les feux de la rampe. Accept était muni d’un son de mammouth, hypra métallique, venu étendre sa percussion mordante comme un vent nu cogne d’un bras solide et poilu. Seul le heavy metal est capable de sortir du fourrée une telle débauche de riff, dans ce rite de caverne, de château-fort...Heeeey mec sur scène il y a 3 guitaristes dans une ostentation de décibels digne de la pochette de l'opus « Restless and wild » de 1982 où les flying V brûlent, c’est cela que le public attend à couille serrée dans une poigne de fer au « Balls to the Wall » de 1983, et il va en avoir pour son deutschemark. Les guitares hurlent et le chanteur racle son chant avec une disqueuse. Le public est aussi âgé que le groupe, l'impression d'être un auxiliaire de vie avec les poches pleines de viagra. C'était un concert parfait pour les auditeurs de Nostalgie (section heavy metal) pour revivre ces grandes chevauchées de panzer avec la puissance de feu de la grosse Bertha (en allemand : Dicke Bertha). Notre feu intérieur brûlait à vif dont les flammes nous bousculaient, il y avait dans l’air des espaces défunts avec des voix et des gestes qui jadis existaient là, que nos mains ne pouvaient saisir mais qui pénétraient nos corps nostalgiques.
Accept confectionne une musique à l'obsolescence programmée autour d'une large décennie comme beaucoup de mouvement, après elle devient ringarde dès la nouveauté qui lui pique sa place. Elle existe et persiste uniquement dans un milieu underground, qui est un lieu de culte, une religion nostalgique. Cela paraît fou, tenant du fanatisme, mais ce public a eu une loyauté que peu d'autres styles musicaux bénéficient. Quand survient le revival comme beaucoup de mouvement les anciens se souviennent et par un effet de procuration les jeunes veulent vivre le legs. Accept est ringard si l'on cherche uniquement à s'émoustiller avec la passion comme dans une relation amoureuse, c'est à dire que l'on s'attache au préliminaire ensorcelant de la découverte d'un groupe, de son univers, sans aller plus loin dans la relation dans le temps avec toutes les changements, variations que rencontre un groupe, et les personnes qui le composent , le représentent de manière générale.
Êtes-vous le même qu'il y a 20 ans en arrière ? Pourquoi voulez-vous que les autres stagnent alors ?
Accept a saisi avec le temps l'usufruit de son identité sonique dans la niche qu'elle représente, depuis il abreuve son public avec, et son entreprise a encore pignon sur rue aujourd'hui. Son heavy metal est incisif, avec cette partie d'intégrer de nombreuses références à la musique classique et de faire chanter leurs mélodies en concert, avec pour la controverse (et c'est vendeur) des thématiques qui prêtent à l'amalgame gay-friendly, sympathisant soviétique, nazi, etc...Le groupe a posé les germes avec son dernier excellent opus « Humanoid » de l’intelligence artificielle, mais pensez-vous que nous arriverons à voir des groupes composés d’un alliage d’humains et d’entités virtuelles balancer des compositions d’une IA avec de la bière fraîche ?
Accept a sorti en 1985 un album qui s'intitulait “Metal Heart”, il était visionnaire avec l'IA finalement...
Pour cette tournée, le batteur était bien visible, auréolé sur un piédestal en fond de scène à quatre mètres de hauteur, et telle une machine réglée avec la précision d’une horlogerie Suisse et l’acier de la Ruhr : La panzer Rhythmisch, il a dynamité le set. Le bassiste secouait les murs de la salle du Bikini, dont le son sculptural permettait à Accept de mugir avec brio, avec qui ?
Ce fut un set de monsieur propre (Wolf Hoffmann compositeur/guitariste et unique rescapé de l’épopée de la Mannschaft Accept, since 1971), donc rien qui dépasse de la ligne, il a bien rebouché les feutres en partant et mis en pratique toutes les consignes de dynamisme, mélodicité et expressivité. Le valeureux public a hurlé à plein poumon tous les refrains de l'opulente discographie truffée de mines de hit, dans le bikini transformé en stadium du FC Bayern Munich, avec le groupe marchant au pas d’un show aussi carré que rigoureux.
Devant moi une troupe de chauve quadra/quinqua jubilait en ayant passé le plus clair de leur début de soirée à s’enquiller du houblon, résultat au show des schleus : Entre le lancer de tongs et les blagues de Tex les gars s’enfilaient des piles alcalines dans l’urètre avec les pupilles dilatées et l’iris bloquant à droite et l’autre plutôt vers le haut et à gauche, traçant sur le sol un pentagramme avec leur salive. Faut dire qu'Accept a comme à son habitude fourni un concert puissant, d'une précision chirurgicale pendant 2h00 d'aciérie heAvy Metal. Carré, précis, rigoureux, impeccable ! Tu en prends plein la gueule, est-ce le même show que le précédent ? Non la set list n'est pas la même. En festival le groupe ne bénéficie pas d'une durée suffisante pour bien être imprégnée par leur rendement sur scène, de leur puissance de feu , la prépondérance de leur professionnalisme et l'ascendance qu'Acccept a sur la scène heavy par sa qualité musicale. Accept est resté ce groupe humble et efficace, et sur scène c'est à chaque fois la branlée (= la bataille de la somme dans l'Aisne pour nous les froggies).
Selon Zayn Malik « Il arrive un jour où vous réalisez que tourner la page est la meilleure sensation au monde, parce que vous réalisez qu'il y a bien plus dans le livre que la page sur laquelle vous étiez coincé. » c'est pas faux, mais heeeeey Zaynie, je n’ai jamais ressenti une seule couille être coincée quelque-part, j’aime cette musique au-delà de l’acceptable, et vous pouvez crever en enfer ! Moi j’y retourne direct dès qu'Accept revient en Occitanie.
Set List
The ReckoningPlay Video
HumanoidPlay Video
Restless and WildPlay Video
London LeatherboysPlay Video
Straight Up JackPlay Video
Midnight MoverPlay Video
BreakerPlay Video
Dying BreedPlay Video
Demon's Night / Starlight / Losers and Winners / Flash Rockin' ManPlay Video
Southside of HellPlay Video
Shadow SoldiersPlay Video
Princess of the DawnPlay Video
Metal HeartPlay Video
Teutonic TerrorPlay Video
PandemicPlay Video
Encore:
Fast as a SharkPlay Video
Balls to the WallPlay Video
I'm a Rebel
youtube
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francobollito · 3 months ago
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Ci chiamano "Gli Anziani", i Boomer...
Siamo nati negli anni 60 e 70.
Siamo cresciuti negli anni 70 e 80.
Abbiamo studiato negli anni 70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci siamo avventurati negli anni 80-90.
Ci siamo stabilizzati negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi nel 2010.
E andiamo saldamente oltre il 2020.
Sembra che viviamo diversi decenni
DUE secoli diversi
DUE millenni separati
Siamo passati dal telefono con un operatore di chiamate a lunga distanza a videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dischi in vinile alla musica online, lettere scritte a mano a e-mail e WhatsApp.
Dalla radio giochi in diretta, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD.
Sono andato al negozio di videocassette e ora guardo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischetti e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Indossiamo pantaloncini per tutta l'infanzia e poi pantaloni, Oxford, razzi, gusci completi e jeans blu.
Abbiamo evitato la paralisi infantile, la meningite, la polio, la tubercolosi, l'influenza suina e il COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.
Sì, ne abbiamo passate tante, ma che vita abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in questo mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analoga e adulta digitale.
Abbiamo tipo "Ho visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di chiunque altro in tutte le dimensioni della vita.
È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO. "
Un grande applauso a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA!
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dreamcars-fan · 3 months ago
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2020 Passat
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poetrificationfestival · 4 months ago
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La sua voce cadde da un ramo come un'ombra più in alto del suo peso. - Roberto Sanesi, L’improvviso a Milano
Dal 2020, il Premio Roberto Sanesi, dedicato alla memoria del poeta, critico, artista e traduttore Roberto Sanesi (Milano, 1930/2001) promuove la poesia in musica sul territorio torinese e piemontese, dando l’opportunità a progetti poetico-musicali fino ai 35 anni di età provenienti da tutta Italia di vincere una produzione per il proprio album e di confrontarsi con una giuria di addetti ai lavori, tra cui il musicista e performer Federico Sanesi, lo scrittore Giovanni Cattabriga, parte del collettivo Wu Ming e la poetessa Barbara Giuliani.
Tra i vincitori delle edizioni passate, Elena Cappai Bonanni e SOFIA_ con il progetto Karoshi, Simone Biondo e Daniele Ravagnan con il progetto Danno Mentale, Simone Tencaioli con il progetto Somma Zero, Gaia Ginevra Giorgi e Riccardo Santalucia, con il progetto L’animale nella fossa. 
Oltre alle performance dei progetti finalisti scelti dalla giuria emerita, ogni anno il Premio Roberto Sanesi ospita lo spettacolo di un protagonista della spoken word music italiana: tra gli artisti che si sono esibiti nelle edizioni passate, Pierpaolo Capovilla (Il teatro degli orrori, I cattivi maestri) e Max Collini (Offlaga Disco Pax, Spartiti).
Per la quinta edizione, la finale si svolgerà il 21 settembre allo Spazio 211 di Torino (Via Cigna, 211) e ospiterà le performance di Federico Sanesi, Nuria Sala Grau e Barbara Giuliani. 
L’evento è organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Neutopia di Torino, che dal 2016 redige la rivista «Neutopia Magazine», pubblicando racconti, poesie, recensioni e fumetti. Dal 2019 organizza, nel quartiere torinese Barriera di Milano, il festival di poesia di strada Poetrification, nato in collaborazione con il poeta e performer Ivan Fassio (Asti, 1979 - Torino, 2020).
Per sostenere la quinta edizione del Premio Roberto Sanesi, ti chiediamo di contribuire con una donazione, scegliendo una delle tante ricompense su Produzioni dal basso che ti verranno recapitate al tuo indirizzo alla chiusura della campagna di crowdfunding.
Grafica di Elisa C. G. Camurati
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